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Canizares e il mistero dei capelli biondi: “Cambiare colore era pericoloso”

di Mario Lorenzo Passiatore

Pubblicato il 09/08/2022

L’ex portiere del Valencia ha raccontato una serie di aneddoti inerenti la sua carriera. Tra consuetudini e superstizioni ha svelato il motivo per cui ha scelto di tingersi i capelli e di non cambiare più: “Sono andato dal mio barbiere a Madrid e mi ha detto che avrebbe fatto…”

Storie a colori da Valencia, passando da Madrid. Biondo quanto basta, a volte le cose nascono per caso o per scaramanzia. Poi trovano riscontri positivi e allora “quasi quasi lo rifaccio”. Santiago Canizares era facilmente riconoscibile per la sua scelta bizzarra di tingersi i capelli. Impossibile passare inosservato per un portiere, ogni situazione è maggiormente amplificata dal ruolo che ricopre. Le camere indugiano e raccontato qualsiasi dettaglio visivo.

Colonna del Real Madrid prima e del Valencia poi, è stato un portiere carismatico e di grande affidabilità, meno fortunato in nazionale, infatti l’avvento di Casillas ha cambiato le gerarchie della Roja. Nel corso dell’ultima intervista ad AS, noto quotidiano spagnolo, è arrivata la domanda sui capelli. Eccola qui, finalmente. Ancora oggi, a 52 anni, l’ex portiere conserva gelosamente la sua chioma bionda. Non ha mai smesso di tingersi, anche perché in quei pochi frangenti in cui l’ha fatto sono accadute cose strane. E a dirla tutta non è stata neppure una sua idea.

"Ero infortunato e giù di morale, se non giocavo a pallone ero triste. Sono andato dal mio barbiere a Madrid e mi ha detto che avrebbe fatto qualcosa per cambiare il mio stato d'animo. In quel momento non avevo voglia di discutere e allora mi sono fatto tingere i capelli di biondo. Ogni volta che ho provato a cambiare colore ai miei capelli, sono accadute cose strane dal punto di vista della salute".

Lui è sempre stato scaramantico, era diventata una forma di consuetudine da rispettare. Cambiare era assolutamente pericoloso, quando li ha tinti di rosso ha perso per infortunio il mondiale del 2002 nella maniera più bizzarra possibile: una boccetta di profumo sul piede. Poi è tornato al classico nero e ha avuto una paralisi facciale, seppur temporanea. Storie ricondotte al colore dei suoi capelli. “Torno biondo, non si sa mai”. Anche con l’outfit ha sempre fatto delle scelte dettate dalla scaramanzia.

"Ho cominciato a giocare con un asciugamano rosso al lato della porta perché quando l'ho usato abbiamo iniziato a vincere parecchie partite. E poi, se in un match andava tutto bene, ripetevo ogni azione per la partita successiva. Mi è successo di usare gli stessi guantoni per 7 o 8 partite di seguito, mentre un altro paio lo mettevo una volta sola perché le cose erano andate male. Quindi sì, ero superstizioso, soprattutto per quello che riguardava quello che indossavo".

Insomma, con la sorte non si scherza e anche se non ci credi, alla fine è sempre meglio non rischiare: biondo un po’ per scelta, un po’ per necessità. Ancora oggi a 52 anni meglio mettersi al riparo dagli eventi nefasti.

di Mario Lorenzo Passiatore

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