Calcio Totale Racconta

Il calvario di Beppe Signori: “Ora voglio tornare nel mondo del calcio”

di Mario Lorenzo Passiatore

Pubblicato il 15/06/2022

Ha vissuto dieci anni infernali tra giustizia sportiva e ordinaria. Una vicenda che ha tormentato tutta la sua famiglia. Ora ha un desiderio grande, tornare in quel mondo che gli ha dato tanto e tolto tutto. “Da questa vicenda sono uscito pulito. È bene ribadirlo e che tutti lo capiscano. Per essere assolto ho rinunciato a…”

Dopo dieci anni è arrivata in questi mesi l’assoluzione per Beppe Signori. Un incubo che vedeva coinvolto in due combine l’ex capitano di Lazio e Bologna. Ha assaporato anche il carcere, un percorso tremendo in grado di stravolgergli la vita in tutti i sensi. Poi l’assoluzione del tribunale di Modena e la voglia di raccontare tutto in un libro. Una storia che è diventata un docufilm “Fuorigioco”, la prima puntata andrà in onda venerdì. Tra gesti tecnici, gol e problemi con la giustizia sportiva.

Adesso la figura di Signori è nuovamente riabilitata, ma non ancora agli occhi dell’opinione pubblica, nonostante l’assoluzione. Si è raccontato al Corriere dello Sport, ha espresso un suo grande desiderio: ripartire dal calcio, anzi proprio dal campo, lì dove ha mosso i primi passi da bambini e dove ha imparato a convivere con i problemi.

"Dieci anni terribili che mi hanno provato dal punto di vista fisico e psicologico. Anzi, hanno provato tutta la mia famiglia, dai miei figli a mia moglie, passando per i miei genitori".  Adesso però intende voltare pagina ritornando all’interno del rettangolo vere. "Non ho offerte per allenare ma è normale, sono stato fuori dieci anni e ho passato quello che ho passato. Non mi posso scervellare: vedrete che al momento giusto una proposta arriverà. Magari da un settore giovanile. Sono aperto a tutto. In questo mondo ho tanti amici".

La nuova sfida è riabilitare la sua immagini agli occhi dell’opinione pubblica. Nonostante le varie assoluzioni, resta questa macchia  e una parte della gente continua a associarlo a tutte quelle situazioni che lo hanno tormentato nell’ultimo decennio.

"Sinceramente me ne importa poco - spiega Signori -. Per essere assolto ho rinunciato a patteggiare prima e alla prescrizione poi. Da questa vicenda sono uscito pulito. È bene ribadirlo e che tutti lo capiscano".

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