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Ancelotti rivela: 'Ho mentito ai giocatori. Liverpool? I milanisti mi hanno chiesto una cosa'

di Claudio Ruggieri

Foto di Wikimedia Commons

Pubblicato il 24/05/2022

Mancano ormai pochi giorni alla finale di Champions League tra il Real Madrid di Carlo Ancelotti e il Liverpool di Jurgen Klopp. La società madrilena ha aperto le porte alla stampa nel proprio quartier generale e il tecnico italiano ha risposto a molte domande confidando alcuni segreti del proprio successo...

Da qualche settimana è diventato il primo allenatore ad aver vinto il campionato nei 5 maggiori tornei europei. Carlo Ancelotti ha vinto la Liga con il Real Madrid e ha concluso il ciclo iniziato con lo Scudetto sulla panchina del Milan, la Premier League con il Chelsea, la Bundesliga con il Bayern Monaco e la Ligue 1 con il Psg. Ma il tecnico italiano potrebbe anche tagliare un altro record: essere l'unico allenatore a vincere ben 4 Champions League. Dopo le due con il Milan, la "Decima" del Real Madrid, potrebbe bissare la vittoria sulla panchina dei madrileni battendo il Liverpool in finale.

Ieri l'ex allenatore del Milan ha risposto alle domande dei tanti giornalisti che hanno affollato il quartier generale del Real Madrid a Valdebebas, rispondendo ad ogni domanda. Solo alla richiesta di un commento su Mbappé, Re Carlo ha deciso di chiudere ogni tipo di discorso. A pochi giorni dalla finale non c'è tempo di parlare dell'acquisto sfumato del francese del Psg. Ancelotti ha parlato anche di una delle chiavi del successo di questa stagione, ovvero il rapporto con i giocatori, come riportato dalla Gazzetta dello Sport.

"Una delle chiavi del successo di quest’anno è stata la nostra capacità di creare un buon ambiente di lavoro. Siamo stati bravi, tutti. Noi e i giocatori, anche chi ha giocato meno. Non ho avuto un solo problema, nemmeno uno. Né con Isco, né con Bale, con nessuno. E quando le persone sono contente di andare a lavorare, tutto diventa più facile e produttivo. Abbiamo vissuto in una ambiente pulito, dove si stava bene. Ho dovuto prendere tante decisioni difficili. I giocatori che usi meno chiedono spiegazioni, e gliele devi dare. E mica puoi sempre dire la verità, mica puoi dirgli 'Guarda non giochi perché l’altro è meglio di te'. Devi mentire e trovare il modo di mantenere tutti motivati".

Lungo strada verso il successo in Champions c'è il Liverpool di Klopp, un avversario ostico che ad Ancelotti ricorda emozioni contrastanti. Dalla clamorosa sconfitta di Istanbul alla "vendetta" di Atene. Ma anche la sconfitta in finale di Coppa Campioni con la Roma dove però l'ex giocatore giallorosso era infortunato. Ancelotti ha spiegato bene cosa significa per lui il Liverpool.

"Tante sfide, che si spalmano su tantissimi anni. Il 1984, una tragedia sportiva. Io infortunato, la finale di Coppa Campioni a Roma, la sconfitta in casa. Disastro. 2005, altra tragedia sportiva. A Istanbul una finale che sembrava già vinta e che invece abbiamo perso ai rigori. 2007, come dice Salah, ecco la vendetta ad Atene. E poi i derby della Mersey. E la vittoria ad Anfield con l’Everton dopo 21 anni. Tanti ricordi, belli e brutti, e un grande rispetto per un club storico, come il Madrid. La finale con il Liverpool è speciale, e per me c’è una motivazione in più: il Liverpool ha 6 Champions e il Milan 7: ho tanti amici milanisti che in questi giorni mi stanno chiedendo di batterli per evitare l’aggancio".
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