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Ibrahimovic: “Tanti ridevano, ho mantenuto la promessa. Non esiste un altro Ibra”

di Redazione

Pubblicato il 22/05/2022

Il calciatore svedese si è lasciato andare con i giornalisti, parlando della stagione, di Pioli e di futuro. La dedica più importante va a Mino Raiola, il suo primo grande tifoso. “Lui voleva vedermi qui perché ci credeva nel mio ritorno. E’ il primo trofeo che vinco senza di lui. Cosa mi avrebbe detto ora? Facciamo…”

Si è presentato ai microfoni più carico che mai dopo aver festeggiato con i suoi compagni lo scudetto. Zlatan ha ammesso di averci creduto sin dal primo momento allo scudetto e ha dovuto spremere il gruppo per spiegare l’ambiente Milan.“Undici anni fa c’ero io. Adesso torniamo a vincere e ci sono io. Avevo fatto una promessa, riportare il Milan dove merita di stare. Tanti ridevano, ho convinto anche il mister che avremmo vinto noi. Ho sofferto tanto in questo finale di stagione per i problemi fisici. Dedico il titolo a Mino, lui voleva vedermi qui perché ci credeva nel mio ritorno. E’ il primo trofeo che vinco senza di lui.

Il pensiero a Raiola e poi ha provato a immaginare cosa gli avrebbe detto in questo momento. “Cosa mi avrebbe detto Mino? Facciamo altri dieci anni e rubiamo ancora più soldi. Vediamo, devo stare bene fisicamente e poi farò una scelta. Quando sono in campo, faccio ancora la differenza. Non vedo un altro Ibra. Bello il mio gol eh? Non mi serve una seconda possibilità, a Ibra basta sempre una chance. Se devo smettere devo decidere io come farlo, ma ora non ho deciso, se sto bene fisicamente perché smettere. Ma vediamo più avanti”.

La carica ai compagni di squadra e i discorsi motivazionali “Non è una cosa programmata. Oggi cosa ho detto? Io parlo tanto nello spogliatoio. Ah sì, ho detto di stare concentrati perché è un attimo distrarsi in questa atmosfera. Tanti giocatori non credevano nelle loro potenzialità. Non ci sono analogie con l’ultimo scudetto. Nel 2011 erano 22 campioni, non c’erano preoccupazioni. Questa squadra invece è piena di giovani, abbiamo messo subito pressione per farli capire cosa è il Milan. Questa è un’impresa più grande, è un’altra storia”.

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