Calcio Estero

Playoff Mondiali: il Portogallo perde i pezzi. Come stanno le altre Nazionali...

di Gabriele Cecchi

Foto di Ludovic PŽron

Pubblicato il 22/03/2022

Rapida guida sulle partite che da giovedì interesseranno gran parte d’Europa, tra cui anche noi italiani, impegnati giovedì 24 nella gara contro la Macedonia del Nord del giocatore del Napoli Elmas, alle ore 20:45 italiane.

Ci si gioca tutto queste due settimane. Dieci Nazionali europee impegnate nella lotta per un posto tra le grandi del globo. Mancano all’appello la Russia, estromessa dalla Fifa prima e conseguentemente dall’Uefa poi per le note vicende extracalcistiche, che tanto ci stanno interessando direttamente anche nella vita di tutti i giorni e anche l’Ucraina, paese che sta lottando per la sopravvivenza giorno dopo giorno e il cui dolore è anche nelle lacrime di Yarmolenko nell’ultimo gol in Premier League contro l’Aston Villa. Alla Nazione che scende in campo con la maglia gialla e blu è stata infatti posticipata la gara con la Scozia, mentre la Polonia accede alle finali del playoff con un turno d’anticipo, essendo stata rimossa dalla competizione la Nazionale russa. Come sempre calcio e politica si incrociano, specie se si tratta di competizioni internazionali e in momenti come questi le organizzazioni mondiali hanno dovuto prendere provvedimenti straordinari.

Che avversari troverà l’Italia?

Tornando a parlare di calcio l’Italia si trova nella parte di tabellone molto rischiosa con la squadra cenerentola dell’ultimo Europeo e poi, in caso di vittoria, contro la vincente della gara che si disputerà a Lisbona, tra il Portogallo di Cristiano Ronaldo (e non solo!) e l’insidiosa Nazionale turca, guidata da Burak Yilmaz, Yussuf Yazici e ovviamente Hakan Calhanoglu, pilastro dell’Inter d’Inzaghi. Andando a presentare la partita dei nostri probabili avversari notiamo come nel Portogallo siano assenti i due titolari della difesa: Ruben Dias (per noi al momento il più forte della difesa di Santos) per infortunio e Pepe, pluricampione ex Real ora al Porto, che ha dato forfait all’ultimo per positività al Covid. Probabilmente al loro posto giocheranno Goncalo Inacio (Sp. Lisbona calsse 2001) e Josè Fonte, colonna del Lille campione di Francia targato 2021-2022. Per il resto c’è incredibile abbondanza negli altri ruoli dunque il c.t. lusitano avrà l’imbarazzo della scelta nel presentare I titolari dal centrocampo in avanti, anche se alla lista degli indisponibili si è aggiunto Renato Sanches, anche lui per noie fisiche. Ma le soluzioni al Portogallo non mancano. Se da una parte potrebbe riscoprire la mediana a due tanto cara a Santos nell’Europeo 2016 vinto, con William Carvalho e Danilo Pereira perni di questa diga, dall’altra potrebbe pensare ad un 4-3-3 con il centrocampista del Psg a fare da vertice basso e Joao Moutinho e Ruben Neves come mezz’ali. Davanti ci sono qualità e tanti, tanti gol. Il tridente non è in discussione come neanche la presenza da titolare di Cristiano Ronaldo che, dopo la recente eliminazione dalla Champions, vorrà avere almeno la gioia di partecipare a quello che sarà probabilmente l’ultimo mondiale della sua carriera. Da decidere se sarà coadiuvato da Bernardo Silva, André Silva, Diogo Jota, Gonçalo Guedes, Joao Felix o il milanista Rafa Leao. Insomma averceli di questi problemi. Allo grande straripare della formazione portoghese la Turchia risponde con una nuova guida tecnica post europeo deludente (Ad Avci è succeduto il tedesco Kuntz) e anche un nuovo modulo, il 4321 di ancellottiana memoria con tanti giocatori della capolista Trabznonspor tra i papabili titolari, fra tutti i centrocampisti Ozdemir e Omur. Grande fiducia nazionale ha la difesa a 4 composta generalmente da Erkin-Demiral-Soyuncu-Celik, con gli ultimi 3 dati in grande condizione ultimamente, specie il bergamasco. In porta visto l’infortunio del talento Bayindir, toccherà all’altro talento Cakir, sempre appartenente al club che sta dominando la Turkish Super League. Da segnalare inoltre diversi talenti che possono mettere in difficoltà la difesa della Selecao da Quinas, viste le rogne difensive. I due giallorossi del Gala, Akturkoglu e Dervisoglu, polivalenti esterni offensivi, Kocku, tuttocampista del Feyenoord impegnato in Conference League e classe 2001, quest’anno 6 gol e 8 assist con gli olandesi di Rotterdam e in gol nella gara cruciale di qualificazione contro il Montenegro a Podgorica. Insomma, la Turchia ha una chiara identità e dei titolari di tutto rispetto, il Portogallo dovrà fare una partita non indifferente per sperare di passare il turno e trovare la vincitrice di Italia- Macedonia del Nord. Come arriva l’Italia a questo appuntamento? Dal punto di vista della condizione dei singoli bene, visto che le ultime prestazioni di Insigne, Berardi, Locatelli, Tonali e Pellegrini fanno ben sperare il c.t. Roberto Mancini, che però sfortunatamente dovrà fare a meno di 3 frecce che sono state decisive nella vittoria del campionato europeo scorso. Mancheranno infatti Chiesa, Spinazzola e ultimo di giornata, Giovanni di Lorenzo, che dovrebbe essere sostituito da l’ex Roma Alessandro Florenzi, oggi al Milan. Anche la linea centrale ha diversi problemi, con Chiellini e Bonucci non al meglio a cui va aggiunto il non bellissimo momento di forma dei vari Acerbi, Luiz Felipe e anche di Mancini, alle prese con un rapporto poco sereno con il cartellino giallo. In mezzo al campo c’è grande fiducia nei titolari che hanno traghettato alla vittoria l’Italia, ma con un Lorenzo Pellegrini e un Sandro Tonali in più pronti ad essere decisivi dalla panchina. Davanti la novità è Joao Pedro, che potrebbe essere molto utile a partita in corso, ma anche lui viene da un momento estremamente scarno dal punto di vista realizzativo. Sarà probabilmente 4-3-3 con Donnarumma in porta (alle prese anche lui con un periodo non facile), linea difensiva composta da Emerson-Acerbi-Bastoni-Florenzi, Verratti in mezzo tra Jorginho e Locatelli e davanti spazio a Berardi-Insigne e Ciro Immobile, al quale, oggi più che mai, sono richieste le prestazioni più importanti, dopo il tutto sommato buon europeo svolto tra mille critiche. Cosa sappiamo però della Macedonia del Nord, misteriosa mina vagante balcanica che lega in uno stato le etnie bulgare, albanesi e turche? Sappiamo che è una squadra che può sorprendere. Esempio è certamente la stessa qualificazione agli spareggi facendo punti con Germania, Romania, Armenia e Islanda, sicuramente più quotate. Con I tedeschi di Flick è arrivata anche una storica vittoria fuoricasa, che insieme ai risultati conseguiti nelle altre gare ha permesso alla selezione di Milevski di arrivare seconda nel girone eliminatorio. Il 4-4-2 è il modulo che più preferisce il tecnico macedone, visto che può così risaltare le caratteristiche atletiche dei propri esterni di fascia Kostadinov e Alioski (ex Leeds). Ma non va sottovalutato il potenziale in mediana dove Enis Bardhi può sicuramente svolgere un ottimo lavoro d’interdizione abbinato ad una bona tecnica di base e ad un eccellente tiro dalla distanza e dei calci piazzati. Insieme al centrocampista ora al Levante giocherà un giocatore che si sta facendo apprezzare molto in Italia per le sue qualità e per la sua duttilità: Elif Elmas. Il centrocampista jolly del Napoli con la sua nazionale può agire sia da interno di centrocampo, sia da esterno di fascia, creando non pochi problemi agli avversari nella marcatura, dando pochi punti di riferimento ed in grado di smarcarsi con facilità. Davanti l’estro dell’ex palermitano Trajkovski sarà supportato quasi certamente dal classe '98 Ristosvki, ora in forza allo Spartak Trnava in Slovacchia. Il punto debole di questa squadra si può trovare innanzitutto nel livello medio della rosa, sulla carta di molto inferiore a quello dell’Italia(ma da non sottovalutare, specialmente in gara secca!), ma anche al non essere abituato a giocare partite di questo livello. Dunque troveremo un avversario secondo me con poco da perdere e tanto da dimostrare e da far vedere, che si giocherà con le sue armi il passaggio alla fase successiva in programma martedì. L’Italia ha però tutto il potenziale per chiudere la vicenda anche nel primo tempo. Tutto è nella mani, nei piedi e specialmente nella testa dei giocatori scelti dall’ottimo Roberto Mancini. Certo è che quel pareggio in casa nel ritorno contro la Bulgaria per 1-1 pesa come un macigno adesso, senza contare I due rigori sbagliati da Jorginho con la Svizzera andata e ritorno. 

E cosa succede negli altri accoppiamenti?

Partendo in ordine, con la selezione scozzese che si è vista posticipata la sua gara con l’Ucraina, spetta a Galles ed Austria stabilire per ora una delle finaliste del gironcino. La squadra allenata da Page ha pescato tutto sommato delle avversarie giocabili; dunque, Ramsey e compagni potrebbero addirittura trovarsi ad affrontare una ipotetica finale tutta del Regno Unito con la Scozia, forse con precedenti più nel rugby che nel calcio. Ma lo scoglio da arginare è quello della nazionale di Alaba, Arnautovic e Sabitzer, che ha ottenuto l’accesso a questa fase eliminatoria grazie all’ottimo piazzamento in Nations League. La Nazionale austriaca, con il suo 4-4-1-1 molto compatto e stretto, può trovare una soluzione in più con il ritorno di Sasa Kalajdzic, ariete dello Stoccarda, ora in lotta per non retrocedere in Bundesliga. Si prevede quindi una sfida molto equilibrata. Ultima sfida che si giocherà giovedì 24 Marzo è quella tra Svezia e Repubblica Ceca, con gli scandinavi leggermente favoriti nel pronostico, visto il grande stato di forma di Dejan Kulusevski e viste anche le condizioni fisiche, da valutare, del trascinatore Patrick Schick, ormai consacratosi al Bayer Leverkusen (20 gol stagionali). Svezia che ha nella difesa, rocciosa, e nei centrocampisti offensivi le armi migliori, ma deve fare i conti con una mediana spesso poco mobile e con un Isak che al momento è in flessione rispetto al giocatore fantastico che si è visto lo scorso. Benissimo invece sta facendo Jesper Karlsson, punta del Feyenoord con già 13 gol all’attivo in Ereedivise. Dall’altra parte la Ceska Republika ha nel centrocampo un’ottima risorsa, dove agiscono solitamente Soucek e Kral, entrambi nel West Ham ora ai quarti di EL. Più avanzato, con licenza di offendere, c’è lo scaligero Antonin Barak, funambolico trequartista o mezz’ala offensiva capace di trovare il gol con grande facilità questa stagione. Altri giocatori degni di attenzione per gli svedesi di Andersson sono Masopust, ala dello Slavia Praga e il 2002 Adam Hlozek, centrocampista offensivo classe 2002 che gioca nell’altra squadra della capitale, lo Sparta. C’è molto talento in queste partite come potete leggere. La vincitrice di questa gara secca si scontrerà con la già qualificata Polonia di Lewandoski, Zielinski e Szczesny. Ricordiamo che questa nazionale ha un’insidia profonda che è quella relativa alla guida tecnica. Paulo Sousa, dopo aver accettato l’incarico, ha declinato lo stesso per raggiungere la panchina del Flamengo, con il quale non è riuscito ad imporsi nel campionato pbrasiliano come campione. Non la migliore delle scelte per l’ex tecnico viola, specialmente morale.

Tanti temi quindi per questo giovedì sera di grande calcio internazionale con partite che si preannunciano già tesissime. Noi speriamo di vedere una grande Nazionale azzurra, il resto lo dirà il campo.

Gabriele Cecchi

di Gabriele Cecchi

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