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Sheva: 'A Bucha manca cibo ed elettricità. Mia madre e mia sorella…'

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto di Wikimedia Commons

Pubblicato il 12/03/2022

L’ex CT della nazionale ucraina sta vivendo uno dei momenti più bui della sua vita. Ha rilasciato un’altra intervista a Sky Sport News, con nuovi aggiornamenti circa i suoi familiari. “Andavo a Bucha per allenarmi quando ero un giovane giocatore. È terribile."

Il dramma di chi sta vivendo ormai da oltre due settimane con il cuore in gola il conflitto Russia – Ucraina. Tra gli sportivi più colpiti c’è sicuramente l’ex attaccante del Milan Andriy Shevchenko che ha provato in tutti i modi a convincere i suoi cari a lasciare il paese. Ovviamente, quando la situazione non era ancora così drammatica.

Sheva ha parlato spesso in questi giorni ai microfoni di Sky Sport News con aggiornamenti piuttosto dettagliati. La sua ultima intervista ha un velo di tristezza ancora più forte perché le condizioni continuano a mutare in peggio. Si naviga a vista, le informazioni sono tante e quasi sempre differenti.

“Mia madre e mia sorella ora hanno ospitato alcune persone che si sono trasferite con loro, che erano in condizioni terribili. A Bucha non c'è cibo, non c'è elettricità. Sono amici di mia sorella e da cinque giorni vivevano sottoterra in un seminterrato. Ci sono stati terribili bombardamenti in quella zona. Bucha e le vicine Irpin' e Hostomel'. Conosco bene queste città e sono state completamente distrutte. Non sono rimasti edifici. Andavo a Bucha per allenarmi quando ero un giovane giocatore. È terribile."

Il posto dell’infanzia, dove l’ex CT ucraino è cresciuto calcisticamente è totalmente stravolto per colpa della guerra. Col magone in gola, teme per i suoi cari e crede fermamente che in questo momento sia più pericoloso partire che restare. In guerra le condizioni non sono mai le stesse, cambiano ora dopo ora. Momento dopo momento.

“I corridoi umanitari – ha proseguito a Sky Sport News - sono stati attaccati dai soldati russi. Se mia madre e mia sorella cercassero di andarsene, penso che sarebbe più pericoloso per loro".

E’ di qualche ora fa l’ultimo appello di Andrij su social, direttamente dal suo canale Instagram. “Ogni bambino merita la pace e la vita. Per favore, parla. Salva l’Ucraina e i bambini”.

Il Milan per dare una mano al popolo del suo ex campione ha disegnato una maglia edizione speciale: “Manchester 2003 per l’Ucraina”. E’ pre ordinabile dal sito del club e i fondi verranno destinati alla gente che sta soffrendo da oltre due settimane.

di Mario Lorenzo Passiatore

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