Calcio Estero

Ceferin: 'Italia, problema stadi. Superlega? Il nome è un altro'

di Claudio Ruggieri

Foto di Steffen Prößdorf

Pubblicato il 11/03/2022

Il massimo dirigente dell'Uefa ha concesso una lunga intervista al Corriere della Sera dove ha parlato ovviamente della Superlega ma anche della guerra tra Russia e Ucraina e le ripercussioni nel mondo del calcio.

Prima la pandemia che ha colpito l'intero Mondo, ora la guerra tra Russia e Ucraina. Ripercussioni importanti sull'intera popolazione mondiale che hanno colpito anche il calcio mondiale. In particolare l'Europa con i grandi club che hanno accusato perdite economiche importanti. L'Uefa ha dovuto anche far fronte alla volontà di club europei importanti di formare una nuova competizione, ovvero la Superlega. Sembrava un discorso chiuso dopo la debacle dello scorso anno, invece da qualche giorno continuano ad arrivare insistenti le voci che parlano di un ritorno della Superlega. In un'intervista al Corriere della Sera, il presidente dell'Uefa Ceferin ha parlato nuovamente della competizione voluta da club importanti come Juventus, Real Madrid e Barcellona.

"Se stabiliscono che la Uefa è un monopolio, i tre club si facciano pure la loro Uefa, giochino le loro competizioni. Perché vogliono stare nelle nostre? Vogliono stare qui e là, ma là non esiste, è un luogo metafisico. Penso credano anche che il mondo sia piatto. E poi finiamola di chiamarla Superlega, chiamiamola per quel che è: la Terrible League. Juventus? E' un'istituzione, con la Uefa ci saranno sempre rapporti corretti. Agnelli? E' il passato, non parlo più".

Ceferin, tra i vari argomenti, ha parlato anche del Fair Play Finanziario, così tanto criticato dai club e non solo, anche perché non sempre limpido e rigido con altre società. A tal proposito il numero uno dell'Uefa ha voluto mandare un messaggio alle società europee.

"La pandemia ha creato problemi a tutti, ma per alcuni è stata una buona scusa per la loro cattiva gestione. Il Financial Fair Play era nato per eliminare le perdite nel calcio, ora bisogna concentrarci di più sull’equilibrio competitivo".

E' un momento delicato per il Mondo visto il conflitto tra Russia e Ucraina, anche il calcio è dovuto intervenire per sanzionare i russi. E questo lo ha spiegato il numero uno dell'Uefa.

"Le sanzioni sono necessarie: non è politica, ma una crisi umanitaria. Mi piange il cuore a punire gli atleti: non è la loro guerra, non l’hanno decisa né voluta. Ma dobbiamo mostrare unità per la pace. Abbiamo imposto sanzioni sportive e dedicato più di un milione per i bambini e rifugiati ucraini. Putin? In passato corretti, era ben preparato per un meeting. Non credo sia tifoso di calcio, gli piacciono più altri sport".

L'Italia e Ceferin, tanto rispetto e anche parole dolci da parte del numero uno dell'Uefa che però avvisa la nostra Federazione riguardo alla possibilità degli Europei nel nostro Paese.

"Le chance le ha, ma deve investire: da tanti anni non rifate gli stadi. Non avete impianti nuovi e quei pochi rifatti sono piccoli. Mi dicono che pure San Siro sarà rimpicciolito. Va coinvolto il governo, è un’operazione che fa bene al Paese. Ho grandi rapporti con le istituzioni italiane, con il presidente della Figc Gabriele Gravina e con Evelina Christillin, sempre pronti a sostenerci. Amo l’Italia. Il problema da voi è la burocrazia".

di Claudio Ruggieri

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