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Shevchenko: “Ho chiesto alla mia famiglia di scappare, hanno detto di no”

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto di Wikimedia Commons

Pubblicato il 03/03/2022

Il dramma interiore dell’ex calciatore rossonero che a Kiev ha tutti i familiari. Si è attivato per dare supporto alla sua gente, il suo racconto è segnato dall’emozione. "Mia madre e mia sorella sono a Kiev in questo momento e lì sono successe cose terribili. Persone e bambini che muoiono, missili puntati contro le nostre case”

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E’ una storia che lascia il magone in gola quella di Andriy Shevchenko, perché è un personaggio noto ed è più facile attribuirne un volto. Ma le stesse dinamiche riguardano altra gente che sta facendo il possibile per mettere al riparo donne e bambini dall’atrocità della guerra.

Tra gli sportivi più coinvolti emotivamente su quanto sta accadendo tra Russia e Ucraina da oltre una settimana, c’è sicuramente Shevchenko. L’ex giocatore del Milan, ha guidato la nazionale ucraina nell’ultimo europeo ed è tormentato dal fatto che le cose possano precipitare nelle prossime ore.

E’ intervenuto a Sky Sports UK dove ha usato parole di speranza, anche per la sua famiglia che ha preferito rifiutare l’invito di Sheva e rimanere in Ucraina.

"Mia madre e mia sorella sono a Kiev in questo momento e lì sono successe cose terribili. Persone e bambini che muoiono, missili puntati contro le nostre case. Parlo con i miei genitori, parlo con mia madre e dico che vorrei tornare indietro. Ma ora siamo qui, a parlare di quello che sta succedendo, della vera tragedia che il popolo ucraino sta affrontando in questo momento. Ho provato tante volte a convincere la mia famiglia ad andare via ma mi hanno sempre detto di no. Vogliono restare lì, questo è lo spirito ucraino".

Shevchenko ha esternato il suo dramma interiore e ha parlato di sostegno e aiuto concreto all’indirizzo del suo popolo. Lui si è attivato in prima persona, ma serve un aiuto massiccio, altrimenti tutto questo potrebbe non bastare.

“Abbiamo rifugiati, abbiamo bisogno di aiuti umanitari. Abbiamo bisogno di supporto medico, supporto alimentare. Ho cercato di parlare con fondazioni, di raccogliere fondi per aiutare il popolo ucraino. Sono orgoglioso di esserlo ed è un momento difficile per il mio paese, il mio popolo e la mia famiglia. Dobbiamo fermare questa guerra, dobbiamo trovare un modo per farlo”.

Foto: Wikimedia Commons

di Mario Lorenzo Passiatore

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