Serie A

Inter/ Eriksen, è veramente un talento nel posto sbagliato?

di Lorenzo Di Lauro

Pubblicato il 05/01/2022

Da gennaio il centrocampista danese è alla corte di Conte, ma tra i due l’amore non è ancora sbocciato. Sarà Eriksen ad adattarsi alle caratteristiche della squadra, o viceversa?

Christian Eriksen fin dai tempi dell’Ajax ha dimostrato una classe cristallina che gli ha permesso di ottenere ad appena 18 anni la convocazione per i Mondiali 2010. Un direttore d’orchestra in mezzo al campo, capace di far correre velocemente la palla e di spaccare le partite con il suo genio. Negli ultimi anni è stato il giocatore che ha creato maggiori occasioni da rete in Premier. Alle qualità di assist-man, ne ha fatti 62 in sei stagione e mezzo (nessuno come lui in Inghilterra) si aggiungono anche buone doti realizzative, grazie a un tiro infallibile sia col destro che con il sinistro. Tutti requisiti per entrare tra i grandi del calcio.

Al Tottenham arriva la consacrazione definitiva, il centrocampista diviene perno imprescindibile dello scacchiere tattico di Pochettino, nonché obiettivo dei principali top club europei. Nonostante la grande qualità del reparto offensivo, tuttavia, con gli Spurs non arriva nessun titolo, ma solo l’amarezza per la Champions persa in finale contro il Liverpool nel 2019.

Proprio in quella edizione Eriksen si mette maggiormente in evidenza: le sue prestazioni suscitano l’interesse dei top club, ma nel mercato estivo nessuno mette a segno l’offerta giusta. Con l’esonero di Pochettino e il contratto in scadenza, il danese comprende che forse è il momento di cambiare aria. Si presenta alla porta l’Inter, proprio la squadra a cui aveva segnato due gol nella fase a gironi della Champions precedente. Dopo un’eccellente campagna acquisti estiva, per i nerazzurri è un’opportunità pazzesca per colmare il divario con la Juventus. Ma fin da subito qualcosa non funziona, il rapporto con Conte non decolla, complice un modulo, il 3 5 2, che sembra non esaltarne le sue caratteristiche. Eriksen gioca poco e non incide, come nella partita più importante della stagione contro il Siviglia.

Nella sessione estiva di calciomercato nessuno ha provato a portarlo via, e sebbene sia ai margini del progetto, Christian resta. L’inizio di stagione non appare confortante, ma Chris non s’arrende: “Non voglio passare l’autunno in panchina”, ha tuonato di recente. Bisognerà fare i conti con la pazienza di Conte, il minutaggio dipenderà dalle prestazioni, oppure la sua avventura a Milano potrà terminare già a gennaio. Sarà Conte ad uscire fuori dalle sue convinzioni giocando con il trequartista, o dovrà essere Christian a ritagliarsi un ruolo nel 3 5 2?

di Lorenzo Di Lauro

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