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Nazionale/ Perché Caputo può diventare il bomber dell’Italia di Mancini

di Redazione

Pubblicato il 04/01/2022

L’attaccante del Sassuolo potrebbe davvero scavalcare i colleghi Immobile e Belotti nella corsa per il ruolo di centravanti titolare

“Notti magiche, inseguendo un gol, sotto il cielo di un’estate italiana“. L’inno ufficiale di Italia ’90, cantato da Nannini e Bennato, ci ha fatto sognare per un’estate intera. Il sogno Mondiale svanito in semifinale ai rigori contro l’Argentina, non ha però intaccato la passione per una delle Nazionali più amata degli ultimi anni.

E’ stato sicuramente il Mondiale di Totò Schillaci, la sorpresa della Nazionale del compianto Azeglio Vicini. Sulle orme dell’ex bomber siciliano sembra esserci proprio Francesco “Ciccio” Caputo, attaccante del Sassuolo che ieri, a 33 anni, ha esordito in Nazionale con tanto di gol. E’ vero, l’avversario, la Moldavia, non è certo un test attendibile per tastare lo spessore dell’attaccante del Sassuolo che però arriva da stagioni importanti in Serie A. Eppure Roberto Mancini, che ha stravolto completamente la Nazionale dopo la disfatta contro la Svezia, potrebbe davvero pensare a Caputo come attaccante titolare della Nazionale italiana. Il motivo? Le caratteristiche del bomber pugliese si sposerebbero alla perfezione con il modulo ormai scelto dal c.t. azzurro, ovvero il 4-3-3.

IMMOBILE E BELOTTI, OCCHIO ALLO SGAMBETTO

Contro la Moldavia è stato sicuramente un test amichevole per provare alcuni esperimenti, tra cui, quello del centravanti. In panchina per tutto il tempo sono rimasti i due attaccanti che si sono alternati nella gestione Mancini, ovvero Ciro Immobile e Andrea Belotti. Il laziale, vincitore dell’ultima Scarpa d’Oro dopo una stagione fantastica con la maglia biancoceleste, è sicuramente un attaccante implacabile in area di rigore, ma in questi anni ha dimostrato di preferire un modulo diverso con un comprimario accanto (Correa o Caicedo nella Lazio) invece di un attacco con due esterni larghi. Non a caso in Nazionale non ha ancora espresso tutto il potenziale realizzativo ampiamente visto con la Lazio. Per Belotti invece c’è sempre l’incognita Torino con il “Gallo” che anche in questa stagione dovrà davvero fare gli straordinari per ritagliarsi uno spazio in Nazionale. Ma lo stesso Belotti da diversi anni non è più abituato a giocare nel 4-3-3. Lo sgambetto di Caputo è davvero dietro l’angolo.

PERCHÉ CAPUTO?

La forza mentale dell’attaccante del Sassuolo è l’arma in più in questo momento. Sedici gol due anni con l’Empoli retrocesso, 21 lo scorso anno con il Sassuolo di De Zerbi. Numeri importanti. Quest’anno già tre gol in tre partite ma soprattutto un modo di stare in campo perfetto per gli inserimenti degli esterni e dei centrocampisti, esattamente ciò che serve all’Italia di Roberto Mancini. Un Caputo che non ha certo voglia di fermarsi adesso nel miglior momento della sua carriera. Molto dipenderà, ovviamente, da come arriveranno i calciatori l’estate prossima in vista dell’Europeo. Sappiamo perfettamente che in una manifestazione del genere conterà tanto l’aspetto fisico, soprattutto in una stagione condizionata dal problema Covid. Ma è chiaro che un centravanti che conosce alla perfezione i meccanismi del 4-3-3 potrebbe davvero ritagliarsi spazi importanti in Nazionale. Mancini ha già dimostrato di non aver problemi a lanciare i giocatori maggiormente pronti e adatti al modulo della Nazionale. Immobile e Belotti sono avvisati, Caputo non scherza.

Sulle orme di Totò Schillaci.

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