Storie di Periferia

Storie di periferia: Capirola, quando l’amore per il calcio batte la malattia!

di Simone Ruggieri

Pubblicato il 09/12/2021

Nella nostra rubrica Storie di periferia spazio ad un portiere che è cresciuto con l’idolo Buffon e ha dovuto superare molti ostacoli per coronare il sogno di giocare a calcio.

Nella nostra rubrica Storie di periferia spesso raccontiamo incredibili vicende ai tanti ragazzi che sognano di giocare a calcio. Storie che spesso hanno un lieto fine ed altre volte invece gli ostacoli sono davvero difficili da superare. In fondo la vita è sempre imprevedibile e nessuno sa perfettamente come andrà a finire. Ci sono storie che insegnano a lottare per coronare i propri sogni, ad essere tenaci e a non mollare finché c’è speranza. A volte l’amore per il calcio, la passione per questo sport che ci regala tante emozioni, può davvero spingerci oltre. Anche a superare una malattia che improvvisamente decide di mettersi sulla strada per il sogno. E’ questa la bellissima storia di Domenico Capirola, un ragazzo che non ha smesso di sognare e lottare. Di seguito la sua testimonianza.

“Mi chiamo Domenico Capirola e sono un ragazzo che, come tanti, è cresciuto con l’amore per il calcio.Ho iniziato a parare all’età di 5 anni perché il mio idolo è Gianluigi Buffon e come tutti i bambini fantasticavo e sognavo. A 16 anni paravo nel Racale in eccellenza, sembrava andasse tutto a gonfie vele quando purtroppo mi sono scontrato con la dura realtà: mi hanno diagnosticato una malattia cronica intestinale.Una malattia del genere fa crollare il mondo sotto i piedi ad un giovane che è nel pieno dei suoi anni adolescenziali e che vede in un attimo cambiare la propria vita.Non nego e non mi vergogno di aver attraversato momenti di sbandamento, durante i quali mi sentivo solo ed incompreso, non riuscendo ad accettare nemmeno i consigli di chi mi vuole bene.

Fortunatamente dopo 4 lunghi anni di battaglie ne sono uscito vincente!Durante la convalescenza successiva all’operazione volevo ripartire, sentivo l’esigenza di ritornare più forte di prima. Dopo un mese esatto dalla mia dimissione, ho iniziato a correre, ponendomi giorno dopo giorno un obiettivo sempre maggiore.Così, dopo pochi mesi, sono riuscito a raggiungere anche il mio riscatto agonistico: parare in una partita nel campionato di prima categoria.Finalmente ho visto la luce in fondo al tunnel!

Sono convinto che la vita mi abbia messo alla prova seriamente. Prima di entrare in quella sala operatoria, ero assalito dai dubbi e dalle paure. Oggi ripensando a quello che sono riuscito ad affrontare mi sento più maturo e più consapevole di ciò che mi accompagnerà a vita. Ormai credo che nulla è impossibile e che tutto si supera. Non so cosa mi riserva il futuro, vivo la vita giorno per giorno, ma quello che mi auguro è di non perdere mai il sorriso e la determinazione per affrontare gioie e dolori e continuare a coltivare le mie passioni”.

Grazie alla tua forza di volontà puoi continuare a volare tra i pali.In bocca al lupo Domenico! Siamo fieri di te! 

di Simone Ruggieri

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