Calcio Totale Racconta

Il caso Zielinski e la Fifa che continua a ignorare i giocatori…

di Lorenzo Di Lauro

Pubblicato il 09/12/2021

Il centrocampista polacco è uscito già nel primo tempo della partita contro l’Empoli per un problema respiratorio. E’ l’ennesimo caso di malore in campo in questo 2021, annata dove più che in altre si sono giocate tante partite ravvicinate, anche in virtù degli impegni con la nazionale.

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Nella partita contro l’Empoli Piotr Zielinski è stato costretto a lasciare il campo per un problema respiratorio. È l’ennesimo verificatosi in questo intenso 2021, dove i ritmi sono sempre più serrati e dove i calciatori, anche per i tanti impegni con le nazionali, hanno giocato una serie spropositata di partite ravvicinate. Solo quest’anno in Serie A si sono disputati diversi turni infrasettimanali quando siamo ancora a meno della metà del campionato, e ci so-no giocatori che tra impegni nelle coppe europee e con la propria nazionale hanno giocato praticamente ogni tre giorni sempre. I ritmi sono aumentati al momento della ripresa dopo la sosta legata al primo lockdown, e per recuperare la parte finale della stagione 2019-2020 le competizioni sono terminate ad agosto, e dopo un mese subito sono ricominciate. Poi c’è stato l’Europeo e dopo un mese di pausa di nuovo è ricominciata la stagione senza un attimo di tregua. Non è un problema solo italiano, considerando che anche in Francia o in Germania ci sono stati diversi episodi legati a malesseri o problemi respiratori. Sono spiacevoli episodi che purtroppo possono succedere e sono sempre successi sul campo di gioco: basti pensare alla tragica morte di Piermario Morosini nel 2012, o a quella di Antonio Puerta nel 2007. Quest’anno l’episodio più tristemente ricordato è quello capitato a Christian Eriksen durante la partita degli Europei Norvegia Danimarca, che costringe tutt’ora il centrocampista danese ai box.

Molti calciatori hanno denunciato i ritmi forsennati a cui sono sottoposti, e che spesso hanno comportato una raffica di infortuni. E’ una critica che è stata rivolta anche da molti allenatori e che ci sentiamo di sposare anche noi di Calcio Totale. I calciatori sono atleti allenati ad ogni evenienza, ma non sono macchine, e da troppo tempo non si tiene presente questo fattore. L’aspetto economico non può venire prima di quello umano, e non possiamo permetterci che avvenga una tragedia sul campo perché si capisca che forse in tal senso si sta esagerando. Sarebbe opportuno rivedere i calendari, ridurre magari gli impegni con le nazionali, ma questi ritmi non potranno più essere sostenuti a lungo!

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