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Avv. Mandato: “Ad Acerra giocai contro Maradona. Vi racconto un aneddoto…” (Esclusiva)

di Calcio Totale

Pubblicato il 09/12/2021

L’Avvocato Tommaso Mandato ricorda il giorno in cu giocò la famosa amichevole contro il Napoli di Maradona sul campo di Acerra. Oggi il procuratore campano è nelle librerie con il suo libro.

E’ passato un anno da quando Diego Armando Maradona è morto. Da quando il calcio ha perso uno dei suoi figli prediletti, uno che in campo ha regalato magie che in pochi hanno potuto replicare. Per Napoli e il Napoli, Diego è stato una divinità, il giocatore che ha regalato le più grandi gioie al pubblico partenopeo. Nell’anniversario della morte del Diez, in tanti hanno ricordato quell’amichevole giocata ad Acerra, su un campo pieno di pioggia e fango, tra il Napoli ed una squadra locale, per raccogliere fondi per un bambino gravemente malato. Una partita che Maradona ha voluto giocare nonostante il parere negativo della società. Tra i giocatori locali che affrontarono Maradona c’era anche Tommaso Mandato, allora attaccante del Real Santa Lucia, la squadra che giocò contro gli azzurri. Oggi l’Avvocato Mandato, procuratore e agente Fifa, ha ricordato, in esclusiva per Calciototale14.it, quella partita.

Avvocato, un anno senza Diego Armando Maradona. Cosa ha rappresentato per lei?

Ha rappresentato l’idolo, il giocatore più forte di tutti i tempi, uno che in campo ha fatto emozionare tutti noi tifosi del Napoli che abbiamo avuto la fortuna di vederlo giocare.

E che lei ha affrontato da avversario…

C’ero anche io in quella famosa partita di beneficienza giocata ad Acerra per aiutare un bambino malato. Diego decise di giocarla nonostante il divieto della società, eravamo nei primi mesi di Maradona a Napoli. Io giocavo nel Real Santa Lucia, la squadra locale scelta per quell’amichevole.

Cosa ha provato nel giocare contro Maradona?

Era incredibile, ero emozionato come tutti quanti. Vedere Maradona giocare nel nostro stesso campo, un terreno di gioco impraticabile per chiunque ma non per lui. Mostrò la sua immensa classe.

C’è un aneddoto particolare che lo lega a quella partita contro Maradona?

Ad un certo punto del match lo affrontai e mi fece un tunnel e andò a segnare un gol fantastico. Appena la palla toccò la rete venne subito da me per chiedermi scusa di quel tunnel, mi disse che non lo aveva fatto di proposito. Rimasi meravigliato della sua umiltà. Un campione incredibile che quando vedeva la palla impazziva come un ragazzino. Era diverso da tutti.

In che senso?

La partita si giocò il lunedì, 24 ore dopo la partita di campionato, solitamente il lunedì era il giorno di riposo. Per gli altri era quasi una scocciatura, lui in campo invece giocava come se fosse una partita di campionato. Difficile trovare oggi un campione che gioca un’amichevole in quel modo.

Avvocato ha scritto un libro “Il centravanti in giacca e cravatta”. Cosa ha voluto dire con quel titolo?

Ho sempre avuto la passione per il calcio. Ho anche fatto una buona carriera nei campionato dilettantistici, sono arrivato anche nella Primavera dell’Avellino che giocava in Serie A ma non ho mai esordito. Di pari passo portavo avanti la mia carriera da studente. Mi sono laureato come Avvocato pensando sempre al calcio, allo sport in generale, ho fatto il procuratore. Ho continuato ad essere sempre presente nel mondo del calcio in maniera differente.

Tornando a Maradona, giusto non consegnare più la 10 del Napoli a nessun altro calciatore?

Per i tifosi del Napoli toccare la maglia numero 10 di Diego è un sacrilegio, senza voler risultare blasfemo, è come se toccassero San Gennaro. E poi quella maglia ha un peso molto importante che difficilmente un calciatore potrebbe sopportare.

Napoli è stata croce e delizia di Maradona?

Napoli è passione pura, affetto incondizionato, a volte esagerato. Per Diego è stato questo e anche tanto altro, in maniera positiva e negativa. Difficile immaginarlo da un’altra parte d’Italia.

Un suo giudizio sul Napoli di Spalletti…

Credo che il mister ad oggi abbia fatto un lavoro oltre le aspettative, questi punti in campionato serviranno nei periodi negativi per cercare di raggiungere la Champions. Perché credo che per lo Scudetto sia Inter che Milan abbiano qualcosa in più.

A Napoli tiene banco il rinnovo di Insigne: cosa succederà secondo lei?

C’è il serio rischio che possa andare via a zero. Ma è purtroppo un film già visto, la società ha sbagliato a portare alle lunghe il rinnovo di Insigne e adesso tenta di addossare le colpe al giocatore. E’ successo in passato con altri calciatori che poi sono andati via.

C.R.

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